Per la biologia e la medicina è anziano chi ha raggiunto un determinato livello cronologico di età, generalmente indicato intorno ai 60 anni.
Nella quotidianità, però, l’età anagrafica non corrisponde alla vecchiaia come definita: un uomo di quarant’anni può avere problemi al cuore e al sistema circolatorio tanto da essere considerato “vecchio”, mentre un anziano di 70 anni può avere, al contrario, cuore e arterie ancora “giovani”.
Anche tra gli stessi individui così detti “anziani” da un punto di vista anagrafico, possono esserci quelli che conservano una notevole efficienza psichica, con buone capacità di memoria, di creatività e di logica o anziani che mostrano la progressiva scomparsa della memoria o della capacità di attenzione.
Non può esserci quindi una definizione univoca delle vecchiaia come quella data dalla medicina e dalla biologia.
Ci sono però delle patologie e delle situazioni di vita correlate al soggetto anziano che hanno bisogno di una risposta pronta ed efficiente, una risposta che diventa una solida mano a cui affidarsi.
È qui che noi interveniamo: il Fa.Ro. nasce per offrire alle famiglie un innovativo servizio di assistenza alle persone non autonome, ponendo al centro del lavoro il loro benessere e quello dei loro familiari.
Il FaRo: nuova luce sull’assistenza alle persone.